Le aziende che operano nella filiera del food devono rispettare rigidi protocolli operativi, necessari per mantenere elevati standard di qualità e sicurezza alimentare. Questi due elementi si intrecciano tra loro e creano i presupposti per una produzione sicura, certificata e tracciabile lungo tutta la supply chain.
Oggi vi proponiamo alcune best practice per ridurre il rischio di contaminazione e di ritiro dei lotti dal mercato: continuate a leggere per saperne di più!
Perché qualità e sicurezza alimentare sono una priorità per l’intera filiera?
Le imprese che operano nell’industria alimentare devono creare i presupposti per garantire sempre prodotti conformi agli standard più stringenti.
Qualità e sicurezza alimentare lavorano in parallelo, determinando l’una l’esistenza dell’altra. Un prodotto non può essere considerato sicuro se non è determinata la sua qualità. Allo stesso modo, uno dei fattori che contribuisce alla qualità alimentare è proprio la sicurezza. È così che si origina un binomio indissolubile.
Cosa significa qualità alimentare?
Nella filiera food, la qualità può assumere significati diversi a seconda degli elementi presi in esame. Si può parlare di qualità legata all’origine e alla territorialità, valorizzabile da riconoscimenti come la Denominazione d’Origine Protetta (DOP) o l’Indicazione Geografica Protetta (IGP).
Esiste anche una classificazione chiamata qualità ambientale, determinata dal metodo produttivo, dall’impatto delle tecniche impiegate e dalla sostenibilità dal punto di vista economico.
La qualità nutrizionale, invece, riguarda la capacità nutritiva e i benefici apportati da un alimento.
Si parla poi di qualità organolettica in riferimento alla valutazione da parte del consumatore delle caratteristiche del prodotto attraverso gli organi sensoriali.
Al netto delle molte inclinazioni che può assumere il concetto di qualità, ogni alimento deve rispondere a un disegno generale di sicurezza e non essere in alcun modo rischioso per la salute umana. La filiera deve garantire lungo tutte le fasi di produzione l’assenza di qualunque tipo di contaminazione – chimica, microbica, fisica.
Le norme che regolamentano questo aspetto sono numerose, in continua evoluzione e si affiancano a controlli a campione attenti e meticolosi. Tuttavia, la contaminazione alimentare resta un fenomeno diffuso che può compromettere la salute dei consumatori e la reputazione del marchio.
Oltre ad allinearsi alla normativa aggiornata è opportuno quindi affidarsi a soluzioni capaci di ispezionare il 100 % della produzione. Continuate la lettura per approfondire questi aspetti.
Qualità e sicurezza alimentare: una finestra sulla normativa
L‘applicazione e il rispetto delle normative sono tra i presupposti essenziali per superare i limiti del controllo a campione e prevenire gli errori della lavorazione.
Tra i testi più importanti per la filiera troviamo il Codex Alimentarius – un insieme di regole che ha lo scopo di proteggere la salute dei consumatori, stabilendo dei canoni sulla tutela della sicurezza.
L’HACCP è l’insieme di procedure che garantiscono la salubrità degli alimenti, intervenendo sui punti critici di controllo.
Ci sono poi una serie di regole per la vendita alle insegne della GDO, redatte per offrire al settore procedure lineari e conformi:
- BRC Global Standards
- International Food Standards
- ISO 22000:2005
La conoscenza e l’applicazione della normativa sono passaggi fondamentali per prevenire i rischi legati alla contaminazione alimentare, ma sappiamo che anche le metodologie più stringenti possono essere insufficienti per contrastare i pericoli.
La contaminazione può avvenire in qualunque fase del processo di lavorazione alimentare a causa di numerosi fattori. In alcuni casi, il controllo a campione può individuare il problema – non senza ripercussioni anche gravi sull’immagine del marchio – ma attraverso un intervento così limitato non è possibile assicurare una supervisione totale.
A seguire, vi proponiamo le soluzioni che possono fare davvero la differenza nell’industria alimentare e non solo.
Integrazione di strumenti di ispezione e controllo in linea: benefici e opportunità
Le ultime tecnologie di ispezione e controllo in linea permettono di rilevare la presenza di contaminanti fisici di diversa natura.
I metal detector individuano corpi metallici nei prodotti e nelle confezioni e in alcuni casi possono essere integrati con espulsori automatici. Oltre a rendere l’intervento completo e ancor più efficace, questa funzione consente di eliminare quantità limitate di prodotto, a favore di un miglior controllo di costi, scarti e ROI.
Rispetto ai metal detector, i raggi x hanno una capacità d’azione più estesa perché sono in grado di individuare non solo materiali metallici, ma anche plastiche dense, ceramica, ossa e vetro di qualunque dimensione.
Le bilance o selezionatrici ponderali offrono dati precisi sul prodotto, misurando il peso reale e permettendo di individuare l’eventuale presenza di contaminanti.
Nella scelta degli strumenti di ispezione e controllo, un focus particolare va dedicato alla progettazione dei macchinari, che deve garantire la massima igienizzazione dei componenti. Gli stessi strumenti di controllo non devono essere veicolo di contaminazione, per cui devono essere in grado di sopportare operazioni di pulizia profonda e ad alte temperature.
Per essere davvero efficienti, le operazioni di pulitura devono essere rapide, così da ridurre tempi di fermo macchina, energia e impegno delle risorse.
Nell’articolo di oggi abbiamo parlato di qualità e sicurezza alimentare, con alcune best practice per tutelare la salute dei consumatori e la reputazione del marchio.
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