Ogni settore e ogni azienda al suo interno hanno particolari esigenze da soddisfare in termini di etichettatura dei prodotti. L’obiettivo di questo articolo è presentarvi le necessità, le specifiche normative e le soluzioni di labelling più adatte a soddisfarle, raggiungendo anche l’obiettivo di incrementare l’efficienza della linea di produzione.
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Perché i processi di labelling sono strategici oggi?
L’obiettivo del labelling è fare in modo che i consumatori dispongano di informazioni complete sul contenuto e sulla composizione dei prodotti per tutelarne salute e interessi.
La crescente attenzione alle qualità dei prodotti – come l’origine, il metodo di produzione o gli ingredienti, nel caso degli alimenti – ha portato all’introduzione di normative sempre più precise e severe in materia di etichettatura.
Specificità per settore produttivo – etichette alimentari
Le etichette alimentari sono il primo esempio che viene in mente quando si parla di labelling, perché prevedono norme specifiche a seconda del Paese di riferimento, della tipologia di alimento o bevanda e del mercato a cui sono destinati i prodotti (ad esempio se vengono venduti attraverso il canale della Grande Distribuzione).
Ecco una sintesi del quadro normativo di riferimento per quanto riguarda l’etichettatura di prodotti alimentari:
- Regolamento UE 1169/2011 che indica le informazioni da comunicare in etichetta per gli alimenti destinati ai consumatori;
- Regolamento UE 775/2018 che fornisce ulteriori indicazioni sul Paese d’origine dell’alimento e la provenienza dell’ingrediente primario;
- Decreto Legislativo 231/2017 che definisce le sanzioni previste dall’Italia in caso di violazioni dei Regolamenti UE.
Specificità per settore produttivo – etichette prodotti chimici
Il riferimento normativo per le etichette da apporre sulle confezioni di prodotti chimici è il Regolamento CE n. 1272/2008 (CLP – Classification, Labelling and Packaging).
Gli obiettivi delle etichette dei prodotti chimici sono:
- fornire informazioni sulla loro pericolosità;
- evidenziare i rischi a cui si possono esporre gli utilizzatori;
- indicare le misure precauzionali per un corretto utilizzo, conservazione e smaltimento.
La nuova normativa UFI (Unique Formula Identifier – Identificatore Unico Di Formula) ha inoltre previsto che – dal 1° gennaio 2020 per i prodotti vendibili ai consumatori e dal 1° gennaio 2021 per i prodotti vendibili ai professionisti – le aziende produttrici di miscele pericolose debbano riportare il codice UFI sulle etichette dei loro prodotti.
Il codice UFI è a sedici cifre ed è univoco per ogni prodotto: in questo modo crea un collegamento diretto tra la miscela e il database centrale che contiene le informazioni sulla sicurezza, che possono così restare a diposizione dei centri antiveleni per la gestione delle chiamate in caso di un’emergenza come, ad esempio, l’ingestione di una sostanza pericolosa.
Dal 1° gennaio 2025 la normativa UFI entrerà in vigore anche per i prodotti vendibili su scala industriale.
Specificità per settore produttivo – etichette cosmetici
I contenitori e gli imballaggi dei prodotti cosmetici devono indicare alcune informazioni obbligatorie per potere essere venduti sul mercato:
- nome o ragione sociale e indirizzo del produttore;
- contenuto nominale (in peso, volume o pezzi);
- data di durata minima o data di scadenza o – per i prodotti con durata minima superiore a 30 mesi – indicazioni sul PAO (Period After Opening, il periodo dopo l’apertura);
- precauzioni particolari per l’impiego, riportabili in un foglio di istruzioni se non possono essere contenute nell’etichetta;
- numero del lotto di fabbricazione;
- Paese d’origine (se extra UE è obbligatoria la dicitura “Made in [nome Paese]”;
- funzione del prodotto;
- elenco ingredienti (INCI).
Il quadro normativo di riferimento per quanto riguarda l’etichettatura dei prodotti cosmetici comprende:
- Articolo 3 comma 1 del Decreto del Ministero della Salute 27 settembre 2018;
- Regolamento CE n. 1223/2009;
- Decisione UE 2019/701.
Un approfondimento è disponibile sul sito del Ministero della Salute, potete cliccare qui per consultarlo.
Specificità per settore produttivo – etichettatura farmaci
Le aziende del settore farmaceutico hanno come priorità principale la protezione della salute dei pazienti e in quest’ottica i processi di etichettatura ricoprono un ruolo fondamentale.
Nelle confezioni di farmaci per la vendita al pubblico – scatole in cartone, blister e barattoli – così come nei farmaci destinati alle strutture ospedaliere – tipicamente confezioni generiche – l’apposizione dell’etichetta e il suo contenuto devono rispondere a precisi standard normativi.
Il quadro di riferimento comprende:
- la Direttiva 2001/83/CE1;
- il Decreto Legislativo 17/2014 che racchiude le modifiche applicate alla direttiva nel corso degli anni.
In ambito farmaceutico anche la verifica della qualità dell’etichettatura riveste un ruolo centrale. Le soluzioni di labelling più all’avanguardia integrano all’etichettatura uno strumento di verifica in linea, per assicurarsi che ogni prodotto, confezione e lotto siano inseriti nel gestionale e consentano di rispondere in modo rapido a un eventuale controllo, nel pieno rispetto delle normative in materia di tracciabilità.
Nel video potete osservare il funzionamento dei sistemi integrati Domino Serie M e Serie R sviluppati proprio in collaborazione con aziende del settore farmaceutico: