I fattori da considerare nella scelta del marcatore laser
Come avete potuto osservare nel video proposto nel precedente paragrafo, la potenza di concentrazione è un elemento determinante nella marcatura laser, ma non è l’unico da tenere in considerazione.
Il primo passaggio riguarda lo studio, la definizione e la valutazione delle caratteristiche del prodotto (o dei prodotti) che l’azienda ha necessità di marcare. Sono infatti le caratteristiche di assorbimento del substrato da marcare a determinare la scelta della lunghezza d’onda ideale per ottenere una codifica di qualità.
Poiché la marcatura Co2 si basa sull’aumento della temperatura per creare un contrasto nel substrato, la capacità di determinare la composizione e le caratteristiche di assorbimento dei diversi materiali è uno degli aspetti da valutare nel momento in cui si affronta la scelta di un fornitore di macchine per marcatura laser.
1° esempio: codifica e marcatura su bottiglie PET
Le caratteristiche di assorbimento possono essere indagate eseguendo una sorta di scansione del prodotto che genera diversi “picchi” e “valli” come nell’immagine seguente (l’asse orizzontale rappresenta la lunghezza d’onda, mentre quello verticale indica la capacità d’assorbimento):
Nel caso delle bottiglie in PET i “picchi” rappresentano i punti caldi: se nel materiale venisse irradiata una lunghezza d’onda del tutto corrispondente a uno di questi picchi, la bottiglia diventerebbe subito molto calda.
Al contrario, se la bottiglia in PET viene irradiata con una lunghezza d’onda corrispondente a una delle “valli” (che rappresentano invece i punti freddi), la bottiglia rimane fredda e non subisce alcun cambiamento.
Nel Beverage – come nel Food – è fondamentale che le proprietà degli imballaggi rimangano inalterate.
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2° esempio: codifica e marcatura su packaging ecosostenibile
Con una sempre crescente domanda di prodotti e di packaging ecosostenibili, molte aziende che si sono attivate per sostituire gli imballaggi in plastica.
Ma qual è l’impatto delle alternative biologiche e riciclabili sulla qualità dei processi di codifica e marcatura?
I fornitori di packaging non sarebbero tenuti a fornire alle aziende clienti specifiche circa la possibilità di codificare e stampare su un determinato tipo di imballaggio, che si tratti di una modifica attuata per ottimizzare i costi o per l’irreperibilità di alcuni materiali. Tuttavia se la composizione del packaging cambia e l’azienda non ne è consapevole, la qualità del risultato del processo di codifica e marcatura può subire delle variazioni arrivando persino a causare dei fermi linea.
Anche in questo caso sono l’esperienza e l’affidabilità del partner e fornitore di marcatori laser a fare la differenza.
Grazie al database di Domino – la multinazionale che opera in oltre 120 Paesi di cui nimax è partner – è possibile confrontare i campioni dei materiali da marcare con altri profili di substrati conservati nella libreria digitale e identificare in modo molto rapido il tipo di laser più adatto alle specifiche esigenze di codifica.
3° esempio: codifica e marcatura su cartone
Oltre al già citato PET, i materiali adatti alla marcatura laser sono:
- polipropilene
- alluminio
- vetro
- cartone
Ma non tutti i cartoni sono uguali!
Anche tra i materiali che all’occhio umano possono apparire identici, si possono presentare delle variazioni fra tipi di cartone diversi: sono soprattutto gli spettri dell’assorbimento a cambiare in modo significativo.
A seconda del settore ci sono poi differenze anche nella tipologia di codici da marcare.
Se nel settore alimentare le specifiche riguardanti la data di scadenza o il lotto di produzione devono essere visibili anche dai consumatori, nel settore farmaceutico ci sono codici che devono poter essere scansionati da macchine.
Per un approfondimento sulla codifica su astucci per prodotti farmaceutici potete leggere questo articolo.
Il nuovo marcatore laser compatto, efficiente, affidabile e veloce
La tecnologia laser è stata per diversi anni piuttosto inaccessibile, soprattutto per le imprese che operano in mercati complessi e competitivi. Per questo motivo la scelta di un marcatore laser usato poteva sembrare l’unica soluzione in ottica di risparmio sui costi d’investimento iniziale.
I marcatori laser Domino D310 si rivelano gli strumenti più versatili, compatti e leggeri per applicare codici indelebili e di alta qualità a tariffe competitive.
Quello della Serie D310 è un laser vettoriale a CO2, adatto alla codifica ad alta velocità su:
- alluminio
- carta
- cartone
- vetro
- PET
- altri materiali plastici
Grazie alle guide di montaggio lunghe quanto il carter è facile da installare anche su linee già operative e la possibilità di posizionare la testa di scansione da 0° a 90° lo rende particolarmente versatile.
Il modello D310e è certificato IP55 ed è quindi l’ideale per l’utilizzo in ambienti di produzione difficili e offre un’opzione salvaspazio di montaggio verticale.
La possibilità di aggiungere il pannello touch screen da 10” fornisce a ogni utente privilegi personalizzati per garantire la massima sicurezza: tramite l’interfaccia semplice e intuitiva le informazioni possono essere variate in modo rapido rispondendo alle esigenze delle linee con frequenti cambi di formati.
L’ aspiratore fumi DPX è semplice, compatto e aiuta a mantenere l’ambiente di lavoro pulito, migliorando ulteriormente le prestazioni e la durata del laser.
I marcatori D310 possono realizzare numeri illimitati di righe di testo con qualsiasi orientamento, immagini grafiche, codici a barre, codici 2D come QR Code e Datamatrix, soddisfacendo i requisiti attuali e futuri per la più ampia gamma di applicazioni di codifica ad alta leggibilità.
Oltre a essere conformi alla legislazione in ambito di tracciabilità, l’assenza di limitazioni in termini di numero di caratteri consente di realizzare vere e proprie campagne di marketing.
La velocità di codifica – fino a 1.000 caratteri al secondo in funzione della superficie su cui viene effettuata la codifica e del contenuto – non influisce sulla qualità di stampa che rimane precisa e costante riducendo gli sprechi dovuti a prodotti non conformi.
Non utilizzando fluidi o materiali di consumo i marcatori laser rappresentano un’alternativa più sostenibile e che richiede molti meno interventi e conseguenti fermi linea – ad esempio per la sostituzione delle cartucce di inchiostro. Inoltre, il sistema di raffreddamento di nuova concezione della soluzione D310 garantisce bassi consumi energetici.
Come tutti i sistemi di codifica e marcatura Domino, anche la Serie D310 può essere completata da Domino Serie R, un sistema di visione artificiale che esegue un controllo qualità della codifica molto più efficace delle ispezioni manuali o del controllo a campione.
6 passaggi per analizzare la fattibilità del processo di codifica e marcatura
Di seguito vi proponiamo i 6 passaggi necessari all’analisi della fattibilità del processo di marcatura laser:
- verifica del modo con cui il substrato interagisce con la luce
- selezione di un primo settaggio del laser
- test del primo settaggio selezionato
- valutazione di qualità della codifica utilizzando un sistema di visione
- analisi dell’interazione del materiale con il processo di marcatura laser con telescopio 3D
- verifica della qualità di codici leggibili da macchine
Per ottenere una marcatura di alta qualità è necessario allineare in modo corretto le caratteristiche di assorbimento del materiale del substrato e la lunghezza d’onda del laser.
Il vantaggio nella collaborazione con un partner esperto nella codifica e marcatura sta nella possibilità di accedere in tempo reale a tutte le informazioni raccolte sulle tipologie di substrati da utilizzare per ottenere una codifica chiara e di alta qualità, con la sicurezza di conoscere la causa di eventuali problemi in modo rapido.
Gli esperti di nimax sono a disposizione per aiutarvi a comprendere le caratteristiche principali del substrato dei prodotti da marcare e suggerirvi il marcatore laser più adatto alle esigenze produttive.