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Prepararsi al passaporto digitale dei prodotti (DPP)

Tutto quello che c’è da sapere sul passaporto digitale dei prodotti - DPP

guida passaporto digitale dei prodotti

Il passaporto digitale dei prodotti (detto anche DPP – Digital Product Passport) voluto dalla Commissione Europea dovrebbe essere approvato entro il 2024 e si prevede che entrerà in vigore per un primo gruppo di prodotti nel 2027.

Una volta entrato in vigore qualsiasi azienda che vorrà vendere i suoi prodotti nell’UE (compresi quelli venduti online) dovrà adeguarsi. Con il DDP i consumatori avranno un quadro più chiaro su come gli articoli acquistati vengono prodotti, su come eventualmente possano essere riparati e su come riciclarli.

La Commissione Europea ha proposto l’applicazione dei DPP per sostenere l’economia circolare, la decarbonizzazione, la sostenibilità e per fornire ai consumatori maggiore trasparenza, rendendo disponibili le informazioni sui prodotti lungo l’intera supply chain.

Ma cos’è il passaporto digitale dei prodotti? Quali sono i suoi scopi? E perché le aziende farebbero meglio a prepararsi fin da ora a rispettare questa normativa?

Cos’è il passaporto digitale dei prodotti

esempio scansione passaporto digitale dei prodotti

Il passaporto digitale dei prodotti è uno strumento che ha come obbiettivo la raccolta e la condivisione dei dati di un prodotto durante tutto il suo il ciclo di vita, questi dati illustrano le sue caratteristiche sulla sostenibilità, rispetto dell’ambiente e riciclabilità.

In questo modo il passaporto digitale dei prodotti informa i consumatori e altre parti interessate al ciclo di vita del prodotto sulla sua origine, sulla composizione del materiale, sulle opzioni di riparazione e disassemblaggio e su come è possibile riciclare i vari componenti.

Inizialmente il DDP si concentrerà su:

  • Batterie sostenibili
  • Imballaggi e rifiuti da imballaggio
  • Prodotti da costruzione
  • Materie prime critiche
  • Detergenti e tensioattivi
  • Sicurezza dei giocattoli

Attualmente sono in vigore diverse normative UE che regolamentano l’uso del DPP per queste tipologie di prodotti, tra cui:

  • Regolamento sulla progettazione ecocompatibile per i prodotti sostenibili (ESPR): la proposta, pubblicata il 30 marzo 2022, stabilisce un quadro per stabilire requisiti di progettazione ecocompatibile per specifici gruppi di prodotti (esclusi alimenti e mangimi) per renderli più durevoli, affidabili, riutilizzabili, migliorabili, riparabili e riciclabili e più facili da gestire in termini di manutenzione. Una volta in vigore, il regolamento proibirà l’immissione sul mercato degli articoli che non soddisfano questi requisiti.
  • Regolamento prodotti da costruzione (CPR): stabilisce standard funzionali, di sicurezza e ambientali per i prodotti da costruzione nell’UE.
  • (Nuovo) Regolamento UE sulle batterie: regolerà l’intero ciclo di vita delle batterie – dalla produzione al riutilizzo e riciclo – e garantirà che siano sicure e sostenibili. Una volta applicato, questo regolamento potrebbe contribuire ad eliminare, o comunque a ridurre, il numero di incendi che attualmente si verificano nei carrelli della spazzatura e nei centri di trattamento dei rifiuti causati dalle batterie gettate nei rifiuti domestici.

Anche se è ancora in una fase embrionale, l’utilizzo del passaporto digitale dei prodotti può offrire evidenti vantaggi alle imprese: una maggiore fiducia da parte dei consumatori, avere dei prodotti già conformi quando la normativa entrerà in vigore, una maggiore visibilità e tracciabilità dei prodotti e la dimostrazione di impegnarsi nel dare una maggior sostenibilità ai propri prodotti.

Quali dati riportare sul passaporto digitale dei prodotti?

esempio scansione dpp

Visto che il regolamento non è ancora stato approvato, si possono fare solo delle ipotesi sui dati che andranno riportati nel DPP. Tuttavia, è quasi garantito che qualsiasi passaporto digitale includerà i seguenti elementi:

  • Dati di base del prodotto, come nome, peso, codice lotto, data e sito di produzione e dettagli sulla garanzia;
  • Dati sui materiali, inclusa l’origine delle materie prime e dei componenti, sui fornitori coinvolti, sulle certificazioni per la provenienza degli ingredienti (ad esempio olio di palma sostenibile) e sulla percentuale di contenuto riciclato;
  • Dati sulla tracciabilità: storia del prodotto, informazioni sulla supply chain, dettagli sui proprietari attuali e passati (in particolare per prodotti di lunga durata che possono essere rivenduti);
  • Dati sulla riparazione e riciclaggio: informazioni sulla possibilità di riparazione del prodotto, oltre a eventi di riparazione specifici e istruzioni per lo smaltimento uno volta che il prodotto darà arrivato alla fine del suo ciclo;
  • Dati sulla sostenibilità, come ad esempio l’impronta di carbonio di un prodotto, il consumo di acqua e le miglia percorse via terra/mare/aria.

L’accesso a questi dati permette al consumatore di confrontare i prodotti presenti sullo scaffale del supermercato in base a ingredienti, emissioni di carbonio o ad altre informazioni che permettono di fare un acquisto consapevole. Può includere informazioni sui resi, dei dettagli su come contattare il produttore o istruzioni su come preparare un prodotto o su come smaltirne correttamente l’imballaggio.

Quest’ultimo aspetto è particolarmente importante se consideriamo che il 91% di tutti i rifiuti in plastica non viene riciclato, e una gran parte finisce nelle discariche.

Allo stesso modo, i vantaggi si estendono alle aziende: i produttori, ad esempio, saranno in grado di rintracciare più facilmente guasti o problemi fino alla fonte e consentire l’emissione di avvisi su altri prodotti che potrebbero presentare un problema simile. Inoltre, alla fine della vita utile di un prodotto, il DPP può essere utilizzato per creare un quadro più preciso sulla quantità di rifiuti causati da un particolare prodotto, permettendo alle aziende di affrontare le cause degli sprechi e contribuire positivamente alla sostenibilità.

Come utilizzare il passaporto digitale dei prodotti

scansione codice prodotto

È improbabile che i produttori possano permettersi di attendere fino all’entrata in vigore della normativa per rendere conformi i propri prodotti. Il DPP, infatti, richiederà un database per archiviare tutte le informazioni sui prodotti e un codice che permetta di collegarsi alle informazioni relative ai singoli prodotti.

Una delle soluzioni più fluide e riconosciute a livello globale è sicuramente il GS1 Digital Link.

Il GS1 Digital Link è stato creato proprio per permettere un accesso semplice e immediato alle informazioni digitali su un prodotto. A differenza di un URL, che di solito punta ad uno specifico sito web, GS1 Digital Link può contenere un’ampia gamma di informazioni business-to-business e business-to-consumer, rendendolo la soluzione ideale per rispettare la normativa sul passaporto digitale dei prodotti

Un altro vantaggio derivante dall’applicazione del GS1 Digital Link è che le informazioni possono essere aggiornate rapidamente senza che sia necessario modificare la codifica applicata sul prodotto.

Inoltre, poiché i codici abilitati GS1 Digital Link sono personalizzabili in base alla geolocalizzazione e a ciò che viene utilizzato per scansionare il codice, possono essere personalizzati per fornire le informazioni solo nelle aree in cui è richiesto un DPP, con la possibilità di includere aree aggiuntive man mano che il regolamento cambia.

Conclusioni

Il passaporto digitale dei prodotti sta arrivando, le aziende possono prepararsi implementando fin da ora il GS1 Digital Link.

Con oltre 50 anni di esperienza nel campo della codifica e marcatura, nimax può offrirvi le migliori soluzioni per rendere i vostri prodotti conformi alla normativa sul passaporto digitale dei prodotti.

Per qualsiasi vostro dubbio o domanda mettetevi in contatto con i nostri esperti.