Con i consumatori sempre più sensibili a temi come il rispetto dell’ambiente e il riscaldamento globale e con le statistiche che dimostrano come il solo il 30% della plastica in Europa venga effettivamente riciclato, la domanda di prodotti e di packaging ecosostenibile continua a crescere.
E con le direttive del Parlamento Europeo sulla plastica che entreranno in vigore nel 2021, molte organizzazioni stanno già cercando soluzioni alternative che vadano oltre le “classiche” soluzioni in plastica per imballaggi.
Nel marzo del 2019 infatti, il Parlamento Europeo ha votato in favore di una direttiva che prevede, a partire dal 2021, il bando della plastica monouso e che riguarda prodotti come posate, piatti e bicchieri in plastica, cotton fioc, cannucce e stecche per palloncini.
Le aziende stanno già rivalutando l’utilizzo di materiali in plastica per gli imballaggi alimentari, e stanno esplorando la possibilità di alternative biologiche e riciclabili. In ogni caso ci sono già molte soluzioni alternative per packaging ecosostenibile oltre la plastica, e indubbiamente avranno un impatto sulle operazioni di codifica e marcatura.
Come migliorare la sostenibilità dei prodotti, essere conformi a norme e leggi e ottenere comunque una codifica di alta qualità?
Molti materiali organici sono già sul mercato e pronti a sostituire quelli in plastica, ma pochi di questi sono adatti a sostituire del tutto la plastica su scala industriale. L’amido, così come molti altri materiali di origine vegetale, possono rappresentare una soluzione più praticabile e più ecosostenibile. Ma anche in questo caso il problema se questi materiali possano essere codificati con gli stessi standard delle loro controparti in plastica rimane.
Non sapere se queste alternative possano essere codificate, o come la codifica reagirà alle variabili, è un serio ostacolo all’adozione di questi materiali a livello commerciale.
Il futuro dei sistemi di codifica e marcatura
Generalmente i materiali in plastica riciclabile al 100%, come ad esempio i film per il packaging flessibile, di solito hanno pareti più sottili, quindi le aziende dovranno dimostrare di essere conformi agli standard EuPIA nel caso utilizzino dei sistemi di marcatura a getto di inchiostro.
Ma questo cambio di packaging pone delle sfide anche per la marcatura laser. Per poter analizzare la fattibilità del processo, è necessario analizzare il modo con cui il substrato interagisce con la luce, dopo questo primo test si può poi selezionare un primo settaggio del laser e testarlo.
Dopo questa prova va valutata la qualità della codifica e come il materiale ha interagito durante il processo di marcatura. La qualità della codifica viene analizzata utilizzando un sistema di visione, e un potente telescopio 3D determina che tipo di impatto ha avuto il laser sul substrato.
La possibilità di codificare e stampare su un determinato tipo di materiale non fa parte delle specifiche che i fornitori di packaging devono dare alle aziende. A volte questo cambio può avere a che fare con la mancata reperibilità di un certo tipo di composto, oppure può essere semplicemente una scelta fatta per risparmiare sui costi.
Quindi può succedere che la composizione di un materiale cambi leggermente senza che l’azienda ne sia consapevole. Questo può avere delle conseguenze sulla qualità della codifica e quindi portare anche a dei fermi linea.
Ma lavorando con un partner esperto e affidabile per la codifica e marcatura, le aziende hanno la possibilità di accedere a un vasto numero di informazioni in tempo reale su quali tipo di substrati sia meglio utilizzare per ottenere una codifica chiara, di alta qualità e, cosa ancora più importante, di avere la sicurezza di sapere rapidamente quale possa essere la fonte del problema.
L’atteggiamento generale verso il tema dell’ecosostenibilità sta cambiando, i brand stanno iniziando a capirlo ed agire di conseguenza, con le più grandi aziende che hanno iniziato a mostrare la loro sensibilità verso questi temi, esplorando tipi di packaging alternativi rispetto a quelli in plastica.
Purtroppo, nonostante i nostri desideri, non sempre il design sostenibile è un’opzione fattibile, è importante capire quali sono le alternative disponibili attraverso dei test continui, e qual è la soluzione di codifica migliore. In questo modo le aziende potranno continuare ad essere competitive senza dover sacrificare qualità o valori.
In questo modo il packaging può diventare la soluzione piuttosto che il problema lungo la strada verso un sistema ecosostenibile.