Sul nostro blog abbiamo già spiegato cosa siano i Codici 2D, quindi sapete già qualcosa sui codici Data Matrix, QR e sul loro utilizzo per una vasta gamma di settori industriali. Ma esistono molti altri codici 2D, ognuno con limiti ed opportunità uniche.
Oggi parleremo dei DotCode, codici 2D relativamente nuovi e sviluppati per applicazioni molto specifiche e ad alto rendimento.
Cos’è un DotCode?
Un DotCode è un codice a barre 2D che codifica i dati in punti (dot) disposti all’interno di una matrice rettangolare.
Originariamente era stato pensato come un codice leggibile dalle macchine una volta stampato da marcatori inkjet ad alta velocità o da marcatori industriali laser.
Per le aziende che utilizzano processi produttivi ad alta velocità, i DotCode possono essere usati come alternativa rispetto ad altri codici 2D per rendere più semplice il processo di serializzazione, permettendo di tracciare i prodotti lungo l’intera supply chain.
Il DotCode è stato ideato dal Dr. Andrew Longacre, con delle specifiche pubblicate nel 2009 dall’organizzazione degli standard per il settore AIM.
I codici DotCode sono pubblici, questo significa che non sono soggetti a copyright e sono esenti da royalty, quindi alle aziende non servono licenze per stampare o utilizzare questo tipo di codici. Le nuove specifiche aggiornate sono disponibili sul sito AIM.
Come altri codici 2D, i DotCode sono dotati di funzionalità di correzione degli errori grazie all’algoritmo di correzione Reed-Solomon, che rileva e ripristina i dati mancanti dei codici 2D. Questo significa che un DotCode può essere letto anche alcune parti sono mancanti o danneggiate.
Che aspetto ha un DotCode?
A differenza di altri codici 2D, i DotCode di solito hanno una forma rettangolare. I dati contenuti all’interno sono codificati in “data dot” (“punti dati”). I data dot possono essere di forma quadrata o circolare, e sono posizionati in una griglia diagonale rispetto al rettangolo.
La grandezza e l’orientamento dei DotCode sono flessibili, ma l’altezza dei punti e la larghezza del codice devono essere dispari. Se, ad esempio, c’è un numero dispari di punti nell’altezza del codice, la larghezza dovrà avere un numero pari, e viceversa.
Un DotCode può essere stampato con colori scuri su sfondo chiaro o con colori chiari su sfondo scuro, a condizione che vi sia un contrasto sufficiente per garantirne la leggibilità.
La grandezza minima di un DotCode è di 7 punti di altezza, in teoria non c’è una grande massima, ma il limite massimo della maggior parte delle tecnologie di stampa di solito è di 124 punti in ogni direzione.
Come altri codici 2D, anche i DotCode hanno un “finder pattern”, visibile nei due angoli del codice che contengono i data dot. Il finder pattern permette ai lettori o agli scanner di sapere da che parte iniziare a leggere i dati.
Un DotCode deve essere circondato da una quiet zone, una “zona tranquilla”. Questa zona deve essere larga tre punti e si trova su tutti i quattro lati del codice stampato. Lo spazio vuoto assicura che uno scanner possa scansionare e legge in modo efficace la codifica.
Che tipo di dati sono contenuti in un DotCode?
I DotCode codificano i dati utilizzando i caratteri ASCII 7 bit e caratteri ASCII 8 bit, ovvero i numeri da 0 a 9, lettere minuscole dalla a alla z, lettere maiuscole dalla A alla Z, segni di punteggiatura, simboli e una serie di caratteri speciali. Fondamentalmente non c’è una capacità massima di dati che possono essere contenuti all’interno di un DotCode, ma rimane sempre il limite dei marcatori di stampare un massimo di 124 punti, come detto prima.
Qual è la miglior tecnologia per la stampa di DotCode?
Diversamente da altri codici a barre 2D, i DotCode non hanno bisogno di una linea di produzione continua o di uno spazio preciso, quindi, possono essere realizzati da marcatori ad alta velocità, sia da quelli a getto di inchiostro che da sistemi di codifica laser a fibra o CO2. Questo rende i DotCode adatti alle aziende con linee di produzione ad alta velocità.
Come si scansiona un DotCode?
Come i codici QR e Datamatrix, anche i DotCode possono essere scansionati da qualunque lato utilizzando uno scanner 2D. I DotCode possono essere scansionati anche con smartphone e tablet dotati della giusta app, anche se questi codici non sono particolarmente adatti per essere utilizzati con applicazioni rivolte ai consumatori.
Quali sono i settori industriali che utilizzano i DotCode?
I DotCode in Europa hanno avuto un grande successo nella serializzazione dei prodotti del tabacco, un settore con grandi volumi di produzione (spesso vengono prodotti fino a 1.000 confezioni al minuto) che richiedono dei sistemi di codifica e marcatura a grande velocità. Inoltre, i DotCode soddisfano la normativa UE sul tabacco 2018/574.
Ma questi codici sono adatti anche per altri settori, soprattutto per quelli che hanno bisogno di sistemi di codifica ad alta velocità (come, ad esempio, il settore delle bevande alcoliche) e che potrebbero vedere l’introduzione di norme sulla serializzazione nei prossimi anni.
Come saperne di più sui DotCode?
Se state valutando di utilizzare dei DotCode, o qualunque altro tipo di codice 2D per i vostri prodotti e avete bisogno di saperne di più mettetevi in contatto con gli esperti nimax o richiedete una consulenza gratuita.
Abbiamo una vasta gamma di sistemi di codifica e marcatura e di etichettatura adatti alle necessità di tutti i settori industriali e tipi di packaging.
I nostri sistemi di visione per il controllo della codifica, inoltre, assicurano che i codici rispettino la qualità di stampa richiesta e possono essere usati per verificare i dati contenuti all’interno dei codici serializzati.
Se operate in un settore che prevede requisiti di serializzazione ad alta velocità e siete interessati ai DotCode, parlate con i nostri esperti per sapere quali sono i sistemi più adatti alle vostre necessità.