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Certificati export alimenti: come adeguare la produzione?

Tutto quello che c'è da sapere sui certificati export per gli alimenti

adeguare la produzione per export alimenti

Per le imprese italiane, la scelta strategica di aprirsi ai mercati internazionali per esportare prodotti agroalimentari rappresenta una grande opportunità. Il commercio globale è molto complesso e obbliga le aziende a dotarsi di tutti gli strumenti necessari per ottenere i certificati export alimenti che garantiscano la qualità dei prodotti da vendere all’estero.

Ne parliamo nell’articolo di oggi!

Cosa sono i certificati export alimenti per vendere all’estero?

I prodotti alimentari “Made in Italy” oggi sono molto richiesti in tutto il mondo, in quanto considerati sinonimo di qualità e sicurezza.

Oltre all’obbligo di conformità alle disposizioni vigenti in materia di igiene e sicurezza alimentare in Italia, le aziende esportatrici devono anche attenersi alle normative e alle certificazioni richieste dai Paesi destinatari dell’esportazione.

Per potere entrare nei diversi Stati, gli alimenti devono rispondere a specifici requisiti igienico-sanitari, attraverso accordi tra i Paesi e, a seconda dei casi, l’Unione Europea, i singoli Stati Membri, le associazioni imprenditoriali o le aziende.

Gli operatori delle diverse filiere devono fornire determinate garanzie ai Paesi importatori, attraverso i certificati sanitari che accompagnano le merci.

Le normative variano a seconda della destinazione e del tipo di prodotto da esportare e sono in continua evoluzione. Per mantenere elevati livelli di protezione – a cui le aziende produttrici si devono di continuo adeguare – i Paesi Terzi possono imporre nuove regole e requisiti.

In alcuni casi, richiedono speciali garanzie in materia di sicurezza e i modelli di certificato sanitario sono concordati fra il Paese importatore e la Commissione Europea.

Ecco ciò che riporta il sito ufficiale del Ministero della Salute in merito ai certificati export alimenti.

Esportazione verso gli Stati Uniti

Le autorità FSIS/USDA e APHIS/USDA consentono l’esportazione verso gli Stati Uniti di:

  • prodotti a base di carne cotta sottoposti a trattamento termico che consenta il raggiungimento di +69°C al cuore del prodotto (ad esempio mortadelle e prosciutti cotti);
  • prodotti sterilizzati (ad esempio cotechini);
  • prodotti a base di carne cruda (ad esempio prosciutto crudo con stagionatura superiore a 400 giorni);

Il 28 maggio 2013, è entrata in vigore una modifica alla Rule 94.17 che permette l’esportazione di prodotti a base di carne a bassa stagionatura.

Esportazione verso il Giappone

Le autorità nipponiche consentono l’esportazione in Giappone di carni suine fresche e di prodotti a base di carne suina.

È richiesto il rigoroso rispetto della tracciabilità degli animali e delle carni, dagli allevamenti al macello fino allo stabilimento di trasformazione.

Esportazione verso la Federazione Russa

Le autorità del Rosselkhoznadzor (il Servizio Veterinario Federale Russo) ammettono l’esportazione verso la Federazione Russa di:

  • carni fresche (bovine, equine, suine e pollame);
  • di prodotti a base di carne;
  • di latte e prodotti a base di latte;
  • di prodotti ittici;

Per quanto concerne i prodotti ortofrutticoli freschi, è ammessa l’esportazione dei prodotti conformi agli MRL (livelli massimi di residui) previsti dalla legislazione russa per i residui di fitofarmaci, nitrati e nitriti.

Adeguare la produzione alle normative vigenti: come fare

Le imprese che vogliono fare export devono prestare molta attenzione ai controlli sempre più stringenti in tema di sicurezza alimentare e qualità dei prodotti.

Le macchine utilizzate per la lavorazione ricoprono un ruolo fondamentale, perché concorrono a determinare il livello igienico-sanitario degli alimenti.

L’igienizzazione delle macchine è un elemento spesso sottovalutato, ma la presenza di contaminanti e sostanze patogene all’interno di cibi confezionati potrebbe derivare da una scorretta pulizia e avere conseguenze gravi sulla reputazione dell’azienda e del marchio agli occhi dei consumatori.

Il ritiro di un lotto di produzione è uno dei maggiori rischi per le aziende produttrici, sia in termini di brand protection che di ritorni economici.

Esiste una normativa specifica – la Direttiva CE 2006/42, conosciuta anche come Nuova Direttiva Macchine – che definisce i requisiti essenziali di sicurezza per alcune categorie di macchine.

In questa normativa viene introdotto il concetto di hygienic design che indica le buone pratiche per prevenire le contaminazioni e impedire i rischi di contagio legati ai macchinari.

Integrare sistemi avanzati di ispezione e controllo in linea garantisce il monitoraggio della produzione in ogni fase identificata come area di rischio, aumentando l’efficacia statistica dei controlli, perché sono in grado di operare su grandi numeri e non solo sui singoli campioni.

I sistemi più efficaci per il controllo qualità alimentare

I metal detector integrati in linea rilevano la presenza di contaminanti metallici nelle confezioni o nei prodotti, espellendo quelli non conformi. Questi sistemi sono indicati per le ispezioni di macinati, pasta e pane.

standard elevati controllo qualità industria alimentare

Grazie all’espulsione automatica, viene scartato il solo prodotto non conforme, cosa che spesso non avviene con i controlli a campione, che portano a dover eliminare interi lotti di produzione con un enorme spreco di risorse.

Anche i sistemi di ispezione a raggi x rilevano la presenza di contaminanti, ma oltre ai frammenti metallici sono in grado rilevare anche vetro, ceramica, plastiche dense e ossa. Inoltre, possono verificare l’integrità dei prodotti, la completezza delle confezioni e l’assenza di difetti.

Infine, le selezionatrici ponderali verificano il peso degli alimenti confezionati, rendendo il controllo più efficace, veloce e completo. La variazione del peso dei prodotti ha una soglia di tolleranza minima e una massima di qualche grammo, per evitare quantità in eccesso o in difetto all’interno delle confezioni.

Anche in questo caso, i prodotti non conformi alle impostazioni possono essere scartati in automatico.


Le attività di verifica della qualità e della sicurezza degli alimenti venduti in Italia o esportati all’estero è fondamentale per tutelare la salute dei consumatori e corrispondere a standard sempre più elevati. I certificati export alimenti servono proprio a garantire che i prodotti siano sicuri e conformi alle normative vigenti nei diversi Paesi.

Per scoprire tutti i sistemi di ispezione e controllo sviluppati per assicurare il rispetto di tali normative e incrementare l’efficienza, richiedete una demo gratuita: i nostri esperti vi aiuteranno nella valutazione degli strumenti adatti alle esigenze della vostra linea di produzione.

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