Spesso si crede che un aumento della produttività possa avvenire solo a spese della sostenibilità, con un maggior uso di risorse e sforzi produttivi a scapito dell’ambiente.
Allo stesso tempo, quando ci si concentra sull’aumento della produttività, i progetti sulla sostenibilità vengono accantonati e finiscono in fondo alla lista delle priorità di un’azienda. Ma tutti questi sono dei luoghi comuni che possono essere sfatati, produttività e sostenibilità, infatti, non devono per forza essere in conflitto tra loro.
L’agenda per lo sviluppo sostenibile dell’ONU, afferma che “il consumo e la produzione sostenibile si basano sul fare di più e meglio con meno”. È una strada che molti paesi stanno cercando di percorrere, arrivando all’obbiettivo di zero emissioni di carbonio entro il 2050. Ma anche senza norme e leggi, molte aziende stanno già cercando di migliorare la propria sostenibilità, spinte dagli investitori, dai consumatori e, a volte, anche dall’attivismo dei propri dipendenti.
Da un punto di vista aziendale, un sistema produttivo raggiunge il massimo della sostenibilità quando i macchinari lavorano al meglio, e gli sforzi vengono concentrati sull’ottenere dei prodotti di grande qualità riducendo gli sprechi.
L’esempio migliore che possiamo fare riguarda sicuramente il settore alimentare, visto che è questo settore che a livello globale contribuisce a più di un quarto delle emissioni di gas serra, di cui il 18% è direttamene attribuibile alla supply chain alimentare.
Quando viene buttato un prodotto alimentare, infatti, vanno considerate anche le emissioni coinvolte nei processi di crescita, raccolto, e nella lavorazione delle materie prime, rendendolo uno scarto particolarmente costoso sia dal punto di vista economico che da quello ambientale.
Per ridurre l’impatto generale della produzione alimentare, le aziende dovrebbero cercare di ottimizzare i processi produttivi che possono portare allo spreco di prodotti, cercando di massimizzare la produzione di prodotti freschi, la supply chain e la vendita ai consumatori. Ma lo stesso principio può essere applicato a qualsiasi settore produttivo: i processi produttivi inefficienti, infatti, non sono sostenibili né dal punto di vista economico né da quello ambientale.