Ama gli sciroppi. Non teme le stazioni di lavaggio. E negli ambienti ostili dà il meglio di sé
1 Dicembre 2015Nimax vince il premio ”Loma – Sales Channel Of The Year 2015”
23 Gennaio 2016Tra grafica, pack e industria, inkjet e automazione fanno coppia grazie a nimax
ITALIA PUBLISHERS
La società emiliana, storico partner italiano di Domino, si propone in tutti i segmenti del printing come il partner capace di integrare moduli di marcatura, codifica e stampa inkjet full-color su ogni tipo di linea di stampa e converting.
Industrial printing è un termine ormai molto usato e talvolta abusato, specie in un mercato grafico alla spasmodica ricerca di riscatto e a caccia di tecnologie realmente differenzianti. Eppure ci sono fornitori di questo stesso mercato che l’industrial printing lo rendono concreto e praticabile ogni giorno, non da qualche mese ma da oltre vent’anni. È il caso della bolognese nimax, che con grande professionalità e serietà trasforma esigenze apparentemente impossibili in opportunità di business percorribili, talvolta utilizzando strumenti e macchinari già consolidati (e magari ammortizzati) in abbinamento a tecnologie inkjet innovative. Anzitutto quelle della britannica Domino, fondata nel 1978 e con cui nimax ha condiviso quasi l’intero cammino alla conquista della leadership nell’inkjet. Dalle iniziali soluzioni di coding e marking, il portafoglio di Domino si è allargato fino ad abbracciare la tecnologia piezo, e ad includere piattaforme per mercati verticali fino alle più moderne macchine da stampa N600I, per la stampa di etichette in bobina, e N610I, progettata per eguagliare le performance della stampa flexo con un motore di stampa a 7 colori da 75 metri lineari al minuto in banda 330mm, inchiostri UV-curable e altissima qualità di stampa.
Ma oggi il nostro obiettivo è iniziare un percorso che ci porti a conoscere meglio nNimax, una società matura ma guidata da un management giovane e dinamico, che è arrivata a contare 87 collaboratori, di cui 28 tra tecnici, product manager, addetti al marketing, al controllo di sicurezza, ai controlli di linea e alla divisione labeling. Nimax non è solo un’entità commerciale, ma un’azienda che sviluppa in autonomia attività formative, di testing e di validazione, così da rendere i propri clienti sempre più consapevoli e autonomi nell’implementazione di sistemi di stampa inkjet per applicazioni speciali.
Intervista a Lauro Stagni, Technical Director nimax
“La nostra mission non è spendere parole, ma portare evidenze, campioni, applicazioni sul materiale del cliente.”
Come nasce il binomio tra nimax e Inkjet?
Negli anni ’80 abbiamo introdotto i primi sistemi di codifica continuous inkjet, con l’obiettivo di portare un contributo innovativo all’industria manifatturiera, in cui nimax è presente e innovativa fin dalla sua nascita. Nel 1982 inizia la collaborazione con Domino, che in oltre tre decenni si è trasformata in un importante sodalizio. Anche grazie a Domino, la nostra gamma di prodotti inkjet è ormai vastissima, e si articola dalla stampa digitale a colori di alta qualità per il mercato del packaging fino all’integrazione del dato variabile su linee di stampa tradizionali, a foglio o rotative, sia con tecnologia offset che flexo.
Qual è il ruolo di nimax in un progetto di integrazione?
Essenzialmente offrire valore aggiunto e proporre soluzioni praticabili a problemi complessi. Ogni caso è diverso, ed è legato all’applicazione o alla richiesta specifica del cliente: di fatto ogni giorno tocchiamo dall’industria alimentare alla comunicazione.
Collaborate anche con costruttori di macchine?
In Italia ci sono numerosi produttori di tecnologia, specie nel labelling: tutti hanno compreso il beneficio dell’inkjet o hanno richieste dai propri clienti. Per questo vogliono partire, e ci chiedono supporto nell’integrazione. Abbiamo già un certo numero di collaborazioni attive, e la domanda è in crescita.
Oltre all’aspetto tecnico, c’è molto di consulenziale…
La capacità di trasferire opportunità e criticità tecniche è un fattore chiave. Per esempio in molte aree dell’offset non possiamo sostituire tout-court l’analogico con il digitale, ma arricchire lo stampato con dati variabili per applicazioni di anti-contraffazione o di gaming. Ogni giorno numerosi produttori di beni di consumo ci chiedono di supportarli nel proteggere la sicurezza e l’originalità del prodotto sui mercati globali: dalla moda ai prodotti alimentari quali formaggi, vini e superalcolici. Per le applicazioni in ambito alimentare sono disponibili inchiostri foodgrade per stampa diretta sul packaging primario del prodotto. Questi inchiostri, totalmente atossici, possono entrare in contatto con il prodotto senza influenzarne l’edibilità, e sono conformi alle normative europee e americane.
Quali sono gli skill richiesti a un commerciale di nimax?
I nostri commerciali devono essere molto preparati sulla chimica, sulla meccanica, sull’elettronica, sul software.
Il vostro lavoro diventa quindi sempre più difficile?
Sì, ma anche più interessante. È una sfida quotidiana, fatta di clienti che vogliono inchiostri senza alogenuri o alimentari, di chi deve stampare su foil o packaging. La nostra mission non è spendere parole, ma portare evidenze, campioni, applicazioni sul materiale del cliente. Per farlo abbiamo un laboratorio per marcature laser e uno per gli inks con apparecchiature per il controllo della tenuta e della qualità, mediante test di temperatura e resistenza. Così conduciamo per mano il cliente all’investimento.